La storia

Le origini
Occhio al portafoglio!
L'ideazione del personaggio di Rubicchio - che inizialmente rimase per lungo tempo senza nome - risale al gennaio 2004 quando ATAC, l'azienda che gestisce i trasporti pubblici a Roma, chiese al team creativo dell'allora Ciemme Sistemi (formato da Alessandro Puorro, Cristina Taddei e Igor Trovato) di realizzare uno spot da mandare in onda sugli schermi di MobyTv per ricordare ai passeggeri di tenere d'occhio il portafoglio durante i viaggi a bordo degli autobus e dei convogli della linea A della metropolitana nella Capitale. Sul circuito MobyTv, a quel tempo, erano già apparse alcune brevi animazioni che miravano a delineare un'identità per il nuovo canale informativo. «Si trattava di personaggi dal tratto molto infantile, immediato e riconoscibile - ricorda il designer Igor Trovato - in particolare riproducevano alcuni stereotipi del viaggiatore tipo: un gruppo variegato e multietnico, capeggiato da una guida turistica vestita di rosso (ovvero "Moby che ti guida attraverso la città")».
Così Igor Trovato, sulla scorta di quella prima esperienza, si mise al lavoro per dare vita ad un cartoon divertente che mettesse in guardia gli utenti dalla presenza di eventuali borseggiatori. «I primi due progetti li creai totalmente di mia sponte - racconta - realizzando due mini cartoon, dalla grafica appena abbozzata, in cui c'era questo ladro che si aggirava tra i viaggiatori. Utilizzai l'effetto sorpresa del cane che spuntava dalla tasca del passeggero o della bomba nascosta nella borsetta della donna sull'autobus (che poi divenne un poliziotto perché mi fecero giustamente notare che la bomba sul bus poteva rappresentare un messaggio non proprio tranquillizzante)».
L'evoluzione
Un cattivo attira-guai

Le storie successive furono progettate con più cura, grazie ad un lavoro di squadra che coinvolgeva Igor Trovato, Cristina Taddei (direttrice artistica di MobyTv) e Alessandro Puorro (revisione finale degli storyboard). Rubicchio - ancora denominato solo "il ladro" - piano piano iniziò a consolidare la sua presenza, comparendo nei vari spot con gli altri personaggi. «Era l'elemento che subiva le ingiustizie e i soprusi necessari ad innescare l'effetto comico - spiega Trovato - il masso in testa, una caduta rovinosa o una scossa elettrica. Una scelta, quella della figura del "cattivo", adottata per non offendere alcuna categoria di viaggiatori. In questa fase il disegno del personaggio si affinò e divenne più accurato».
La svolta
I viaggi nel passato

La svolta arrivò nel 2008, con lo sbarco di MobyTv anche a Milano. «Nel frattempo - ricorda Igor Trovato - Rubicchio era diventato famoso a Roma, tanto che ricevevamo valanghe di mail dai pendolari e persino richieste di gadgets. Per far evolvere il personaggio, a Cristina Taddei venne l'idea di portarlo nel passato. L'idea mi piacque molto, anche perché sono un appassionato di Storia dell'Arte e amo documentarmi sugli usi e costumi antichi. Quando ero ragazzo avevo realizzato un fumetto intitolato "La macchina del tempo" dove uno scienziato, insieme ad altri personaggi, cavalcava le onde temporali grazie ad una macchina ovoidale». Per questo motivo le ricostruzioni scenografiche nei viaggi di Rubicchio sono sempre dettagliate.
La maturità
Ecco la Maga Ciccia

Serviva però una causa scatenante per giustificare l'andirivieni temporale di Rubicchio e il team creativo la trovò nella figura dell'ambigua e irascibile Maga Ciccia: Rubicchio si ritrova davanti ad una veggente che scruta il suo futuro nella sfera di cristallo, ma lui è distratto dal diadema sul turbante della maga. Mentre la veggente è impegnata, Rubicchio allunga la mano e scippa il diadema. Così però si porta via tutto il turbante, scoprendo il capo calvo della veggente che in un impeto di rabbia gli spacca la sfera di cristallo in testa e lo avvia nei viaggi nel tempo.
«Come al solito fu deciso uno storyboard iniziale (che poi spesso non rispettavo alla lettera, perché in corso d'opera mi venivano nuove idee o perché, più semplicemente, non riuscivo a realizzare quanto progettato) - spiega Igor Trovato - e vennero abbozzate diverse storie da realizzare in seguito. All'inizio non ero molto convinto che la cosa avrebbe funzionato, per questo avevo bisogno di capire se oltre le prime due o tre puntate, nate sull'onda dell'entusiasmo, ci sarebbe venuto in mente il seguito per un vero e proprio cartone animato a puntate. Intanto decidemmo di dargli finalmente un nome. Io puntai su ipotesi piuttosto banali... Pedro, Maso "il ladro ficcanaso" e cose del genere. Il nome Rubicchio venne in mente a Cristina Taddei e fu subito adottato per acclamazione, mentre la dicitura "e i viaggi nel tempo" la aggiunse Alessandro Puorro in una delle prove per la sigla del cartoon». La genesi del personaggio era completa.
Il successo
Milioni di spettatori

I dubbi e le preoccupazioni furono rapidamente spazzati via dall'inarrestabile successo delle nuove avventure. «Le storie sono state tutte inventate da me e Cristina Taddei, con il benestare di Alessandro Puorro che confidava sempre nelle nostre capacità - prosegue Igor Trovato - ciò che veniva in mente ad uno, l'altro lo ampliava inserendo aneddoti o particolari paradossali (in ogni storia c'è sempre un elemento fuori posto o fuori tempo) che lì per lì facevano ridere anche noi. Insomma, c'è stata una bella sinergia perché mentre Cristina Taddei vedeva il lato un po' romantico e dolce delle cose, io ero molto più cinico e "bastardo", per cui siamo riusciti a compensarci abbastanza bene. È anche vero che, essendo cresciuto a pane e cartoni animati, ho il senso della comicità ben sviluppato e mi riesce semplice identificare i tempi comici. Devo riconoscere però che, senza il prezioso aiuto di Cristina Taddei, le storie di Rubicchio probabilmente sarebbero state più banali».
«Con Igor e Alessandro abbiamo creato quel cartone dall'esigenza di avvisare le persone di tenere sotto controllo borse e portafogli, ma senza voler mettere ansia - ricorda Cristina Taddei - ci aveva divertito così tanto creare quel primo cartone che abbiamo continuato aumentando la complessità. Grazie al talento di Igor Trovato il personaggio prese vita: è un disegnatore e un animatore eccezionale, con grandi capacità nel rendere i movimenti e le espressioni. Inseriva sempre tocchi originali e buffi. Era un puro divertimento inventare storie insieme. Così Rubicchio, pian piano, è cresciuto, grazie anche al sostegno di Alessandro Puorro che partecipava all'ideazione e sosteneva il progetto».
Nel 2009 e 2010 gli spettatori potenziali giornalieri delle avventure di Rubicchio erano arrivati a quota due milioni e mezzo, considerata la presenza degli schermi di Mobytv su 900 autobus e 45 treni della linea A della metropolitana di Roma, 500 autobus di Milano e sui mezzi pubblici di Bari, Padova e Siena. «Vedere tante persone che si scambiavano commenti e apprezzavano ogni minimo dettaglio delle puntate - ammette Igor Trovato - ci ha riempito di una gioia inaspettata. Personalmente lo considero un grandissimo traguardo».
La fine
Speranza di un ritorno

Nella puntata del marzo 2010, improvvisamente, la serie è sembrata terminare. Rubicchio riusciva ad appropriarsi di un borsellino sull'autobus e lo stringeva tra le mani in lacrime. La storia si chiudeva con la parola "Fine". Panico tra i fedelissimi, ma solo sino al mese successivo, quando si capì che si era trattato di un terribile scherzo: un "pesce d'aprile". Purtroppo la produzione degli episodi finì poi per diradarsi davvero. Rubicchio si è preso così un lungo periodo di pausa, dovuto anche ad una fase riorganizzativa della Ciemme Sistemi e di MobyTv, passata poi a Telesia Spa - società del Gruppo Class Editori - e divenuta UpTv.
Dopo qualche tentativo di riprendere le storie di Rubicchio - con un ciclo di episodi dal titolo "La magia del ciak" non curati dagli autori originali - Telesia alla fine ha deciso di non mettere più in onda i cartoon di Rubicchio e li ha rimossi anche dal proprio canale Youtube. Nel 2024 Fausto Manfredonia (Responsabile Marketing, Comunicazione e Relazioni Esterne di Telesia Spa-Gruppo Class Editori) ha autorizzato il nostro sito a diffonderli, senza scopo di lucro e con il benestare degli autori. Ci siamo immaginati allora che Rubicchio sia stato colto sul fatto e sia finito in prigione (ogni tanto succede anche ai ladri più scaltri), sperando che magari in futuro possa tornare a farci compagnia con le sue storie. «Purtroppo anche le cose belle finiscono - chiosa Cristina Taddei - e ognuno ha preso la sua strada, ma per me è stato molto bello far parte di questa avventura creativa e mi fa piacere sapere che, anche dopo tanti anni, c'è chi ancora si ricorda e apprezza il nostro lavoro. Quindi grazie di cuore».